Articoli - 22 febbraio 2009
Peccato... non entusiasmarsi troppo!
Sorreggersi per gioire
“Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola”.
Mi lascia ammirato e stupito sapere che annunciando la Parola (quella che per noi è la Parola di Dio contenuta nella Bibbia) Gesù sia riuscito a radunare tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta... come cambiano le cose…
Ma mi colpisce la differenza che a volte la nostre parole e la Parola possono avere rispetto al contesto nel quale le diciamo. Tento di essere più chiaro: in questi giorni ho ripreso a frequentare il carcere di Venezia per seguire alcune persone, alcune di loro le conosco da tempo, altre da molto poco, ma sembra che adesso tutto quello che viene detto - che sono le stesse cose di prima - abbiano un sapore e uno spessore diverso, siano oro colato…e che cosa dico di così straordinariamente diverso, mi sono chiesto? Nulla! Prima parlavo loro di Gesù, adesso parlo loro di Gesù. Allora cos’è cambiato? È cambiata la prospettiva della vita; il modo di ascoltare; la capacità di interrogarsi su quello che si è, che si vuole; il modo di considerare l’altro.
Ma questo lo possiamo e dobbiamo fare tutti, senza aspettare situazioni limite, senza metterci al posto di Dio, senza pensare che ce la si fa comunque da soli, perché anche in questo la Parola di Dio ci indica il bisogna di altre persone che ci sorreggano per poter stare davanti al Buon Dio e accogliere il suo perdono, che in definitiva è la vita nuova.
Il compito di quella che il Patriarca chiama la comunità educante, comunità che si educa al pensiero di Cristo per rigenerarsi e nella gratuità aprirsi alle dimensioni del mondo è la Comunità che nasce dalla fede nella resurrezione che tutti ci dobbiamo aiutare a vivere per riuscire a cambiare vita come ha fatto il paralitico nel Vangelo e magari anche guardando a noi qualcuno potrà dire «Non abbiamo mai visto nulla di simile!» tanto bella ed entusiasta sarà la nostra vita.
don Luca