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“Toccare il cielo con un rito”

9 febbraio 2025
Il 31 gennaio 2025, presso la chiesa di San Pio X, si è svolta la “Giornata Vicariale del Celebrare”, un incontro che faceva parte delle iniziative interparrocchiali legate alla Visita Pastorale del Patriarca Francesco alle comunità di Marghera.
Erano presenti un centinaio di persone, in particolare i ministranti, i lettori, le guide dell’assemblea, i componenti dei cori, i musicisti, i ministri straordinari della Comunione, e tutte le persone che collaborano alle celebrazioni delle Parrocchie e delle Collaborazioni Pastorali di Marghera.
La serata – che aveva il significativo titolo “Toccare il cielo con un rito” – è servita a sottoporre al Vescovo alcuni quesiti su cui le Parrocchie si erano interrogate nei mesi precedenti. Ecco alcune delle considerazioni sul celebrare che il Patriarca ha condiviso con i presenti.
Egli ha subito chiarito il senso vero della Liturgia: «Un’azione compiuta da Cristo “per” e “con” il popolo dei fedeli. Quindi non una nostra opera, un fatto personale, un modo di convincere gli altri, il luogo delle nostre invenzioni umane». Purtroppo «noi siamo spesso succubi della moderna mentalità del “fare”, e l’abbiamo importata anche nelle nostre celebrazioni. Ciò che conta nella Liturgia è invece l’azione di Cristo che salva, non quello che noi facciamo in essa, rischiando di “violentare” le celebrazioni con le nostre idee».
«Per poter celebrare bene, però, è necessaria molta formazione. Una formazione che non è istruzione, ma educazione, cioè “far venire fuori da noi” ciò che di buono Dio mette nei nostri cuori».
Il Vescovo ha proseguito chiedendosi se, per caso, certi nostri riti «siano solo vuote esibizioni invece che vera preghiera» e se i nostri ministeri liturgici «siano davvero a servizio della gente».
Mons. Moraglia ha precisato che, in fondo, «lo scopo ultimo dell’Eucaristia non è quello di riempire le chiese, ma di creare delle comunità cristiane che vivono nel mondo alla maniera di Gesù. L’ascolto, la condivisione, la fede sono atteggiamenti comunitari che si imparano proprio attraverso il celebrare».
«La Liturgia possa essere» ha concluso il Patriarca «la realtà che plasma e cambia le nostre vite, facendoci entrare nel mistero di Cristo morto e risorto. Lasciamoci convertire dalla Liturgia!».
Gigi Malavolta