Spunti di preghiera 15
26 maggio 2024
505. Perché la preghiera talvolta è una battaglia?
I maestri spirituali di tutti i tempi hanno descritto la crescita nella fede e nell'amore per Dio come una vera e propria battaglia nella quale è in gioco la vita, e che si svolge nel campo di battaglia dell'interiorità umana.
La preghiera è l'arma del cristiano: possiamo lasciarci vincere dall'amore smodato di sé e perderci dietro a cose di nessun valore, oppure possiamo raggiungere Dio.
Chi vuole pregare, spesso deve prima vincere la propria svogliatezza. Quella che oggi chiamiamo "apatia", i padri del deserto la conoscevano col nome di accidia; il non provare desiderio di Dio è un grande problema della vita spirituale; anche lo spirito del nostro tempo non riconosce alcun senso nella preghiera, e avere l'agenda sempre piena non le lascia alcuno spazio. La battaglia è anche contro il tentatore, che fa di tutto per impedire all'uomo di donarsi a Dio; se Dio non volesse farsi raggiungere nella preghiera, la battaglia sarebbe irrimediabilmente perduta.
506. La preghiera è una sorta di dialogo interiore?
Caratteristica della preghiera è proprio quella di passare dall'io al tu, dall'autoreferenzialità all'apertura radicale all'Altro. Chi prega davvero può sperimentare direttamente che Dio parla e che spesso parla in modo diverso da quello che noi vorremmo e ci aspetteremmo.
Coloro che hanno esperienza di preghiera raccontano che spesso si termina una preghiera con spirito diverso da quello con cui la si è cominciata. Talvolta vengono soddisfatte delle aspettative: si è tristi e si viene consolati, si è depressi e si riceve nuova vita. Può tuttavia capitare di voler dimenticare qualche angoscia, e si ricade invece in un’inquietudine ancora maggiore; che si desideri restare tranquilli e invece si riceva da Dio un incarico. Un vero incontro con Dio, che ogni volta si rinnova nella preghiera, può contraddire le aspettative che nutriamo nei confronti di Dio stesso o della preghiera.
I maestri spirituali di tutti i tempi hanno descritto la crescita nella fede e nell'amore per Dio come una vera e propria battaglia nella quale è in gioco la vita, e che si svolge nel campo di battaglia dell'interiorità umana.
La preghiera è l'arma del cristiano: possiamo lasciarci vincere dall'amore smodato di sé e perderci dietro a cose di nessun valore, oppure possiamo raggiungere Dio.
Chi vuole pregare, spesso deve prima vincere la propria svogliatezza. Quella che oggi chiamiamo "apatia", i padri del deserto la conoscevano col nome di accidia; il non provare desiderio di Dio è un grande problema della vita spirituale; anche lo spirito del nostro tempo non riconosce alcun senso nella preghiera, e avere l'agenda sempre piena non le lascia alcuno spazio. La battaglia è anche contro il tentatore, che fa di tutto per impedire all'uomo di donarsi a Dio; se Dio non volesse farsi raggiungere nella preghiera, la battaglia sarebbe irrimediabilmente perduta.
506. La preghiera è una sorta di dialogo interiore?
Caratteristica della preghiera è proprio quella di passare dall'io al tu, dall'autoreferenzialità all'apertura radicale all'Altro. Chi prega davvero può sperimentare direttamente che Dio parla e che spesso parla in modo diverso da quello che noi vorremmo e ci aspetteremmo.
Coloro che hanno esperienza di preghiera raccontano che spesso si termina una preghiera con spirito diverso da quello con cui la si è cominciata. Talvolta vengono soddisfatte delle aspettative: si è tristi e si viene consolati, si è depressi e si riceve nuova vita. Può tuttavia capitare di voler dimenticare qualche angoscia, e si ricade invece in un’inquietudine ancora maggiore; che si desideri restare tranquilli e invece si riceva da Dio un incarico. Un vero incontro con Dio, che ogni volta si rinnova nella preghiera, può contraddire le aspettative che nutriamo nei confronti di Dio stesso o della preghiera.