Qualunque cosa vi dica, fatela
15 novembre 2009
Si rinnova il voto fatto dai nostri padri alla Madonna della Salute -
I giorni di fine novembre da sempre sono legati nella mia vita alla grande festa della Madonna della Salute, e hanno un sapore diverso da tutti gli altri, soprattutto in seminario quando gran parte del nostro tempo in questo periodo dell’anno era dedicato a "vestire" la Basilica con le stoffe preziose e i paliotti dorati, a preparate le postazioni per la raccolta delle candele, a lucidare i vasi sacri, a sistemare i fiori, a preparare i turni e gli orari delle messe e dei rosari, tutto in onore della Vergine.Era un momento bello anche se faticoso in cui mi sentivo orgoglioso della mia Venezia, che possiede una Basilica così bella e una festa altrettanto bella e sentita, e orgoglioso del mio seminario, perché più che mai in quei giorni avvertivo la famiglia che li si rinnovava di anno in anno, e delle persone con cui stavo compiendo il mio cammino verso il presbiterato.
Il 21 novembre era il giorno della grande festa: ci si alzava molto presto perché la Basilica doveva aprire per la messa delle 6, da quel momento ognuno di noi aveva il suo incarico preciso: chi alle candele, chi al servizio d’ordine, chi all’animazione delle messe, chi a ricevere offerte per le messe… io dall’alto dell’organo rimanevo stupito nel vedere la grande quantità di persone che continuamente dalla mattina presto alla sera tardi entrava in Basilica e mi domandavo il perché una chiesa che per la maggior parte dell’anno è visitata solo da turisti per due giorni diventa il centro della vita di fede veneziana e veneta.
La risposta credo stia in quello che si trova scritto nel centro della grande rotonda della Basilica: "unde origo, inde salus" cioè da dove (venne) l’origine (di Venezia), di li la salvezza. Maria è Colei che con amore e compassione ci porta a Cristo, Lei, donna accogliente, attraverso la sua umanità ci mostra come ogni cristiano possa realmente sentirsi figlio di Dio, figlio amato e custodito da questo Dio che Gesù ci assicura essere nostro Padre.
E così Maria ci ricorda ancora una volta quale deve essere il volto della Chiesa, di quegli uomini e di quelle donne che hanno incontrato Cristo nella loro vita: "fate quello che vi dirà", cioè imparare a dare fiducia (fede) alla Parola di Gesù per diventare noi, a nostra volta, parola che sa donarsi all’altro.
Così noi portiamo ai piedi della Vergine la nostra vita con le sue gioie e le sue fatiche; la nostra fede, a volte piccola; le nostre speranze; le nostra infedeltà; il volto delle persone che stanno soffrendo... tutto rappresentato in quella candela che offriamo per dire il nostro "eccomi", sono qua, mi gioco di persona, accetto la sfida quella di fidarsi di Dio.
E così da dopo la peste del 1630 Venezia rimane fedele al voto fatto e tra il 20 e il 21 novembre ritorna alle sue origini mettendosi con fiducia e speranza lieta nelle mani di Maria per imparare ancora una volta la bellezza e la serenità di chi si fida di Dio per saper vivere al meglio i suoi talenti e imparate la strada della vita felice.
don Luca