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Marghera Young's Project

Articoli - 7 marzo 2010
Nel primo appuntamento
Lo scorso giovedì abbiamo fatto il primo incontro del ciclo “Marghera young’s project” i cui principali promotori sono gli educatori della Municipalità di Marghera e la nostra parrocchia.
C’è stata una buona affluenza di persone: alcuni erano i ragazzi del “Progetto Ombrello”, che lo scorso anno si sono interrogati sul fenomeno delle dipendenze - producendo del materiale presentato qualche mese fa - nel nostro territorio, altri erano gli amici della vicina parrocchia SS. Francesco e Chiara e altri ancora amici di qualcuno dei nostri giovani, senza contare poi i vari adulti responsabili del diversi enti coinvolti nel progetto.
La tematica affrontata era quella delle dipendenze e il titolo era “Piove acido”. Dopo la presentazione della tematica fatta attraverso un filmato ne è seguita una vivace discussione durante la quale sono emerse domande, dubbi, considerazioni rispetto al fenomeno della droga, ma anche una riflessione importante - a mio parere - sull’aspetto dell’educazione.
Come valutare lo stile di vita di tanti giovani di oggi? Quali sono i valori, le idee, gli stimoli che loro seguono? Qual è la “bella vita” che sognano? E la fatica di costruirsi un futuro c’è oppure viene evitata perché, appunto, costa fatica?
Per rispondere a tutte queste provocazioni la lente d’ingrandimento va messa sul mondo degli adulti che spesso non sa educare in modo giusto. Un mondo che oggi sembra essere insicuro a causa di molti fattori: la crisi economica (che anche se qualcuno dice il contrario non è ancora passata), l’incapacità di essere uomini e donne di fiducia e a volte disorientati, la paura di proporre cose grandi per il non volersi implicare più di tanto o forse perché davanti a noi si avremmo chiari i nostri limiti...
Certo è che dovremmo tutti ri-iniziare a dare valore al tempo, alla fatica, alla voglia di esserci senza vivere chiusi nel nostro piccolo - e a volte sterile! - mondo ed appassionarci della realtà. Lo ha fatto Mosè quando incuriosito è andfato a vedere il roveto che ardeva ma non bruciava e li ha accolto la sua vocazione. Ma anche il vangelo di oggi ci chiede di saper giudicare i fatti che accadono attraverso la bella (e molto faticosa ma libera) vita di Gesù stesso imparando ancora di più a far pace con noi stessi e confidare nel tenace amore di Dio che ci dice “lasciatevi riconciliare”. E da qui, magari, può nascere una nuova spinta per il sacramento della Riconciliazione.
don Luca