La vita di Papa Pio X
24 settembre 2023

Giuseppe Melchiorre Sarto nasce a Riese (Treviso) il 2 giugno 1835, dal padre Giovanni Battista, messo comunale, e dalla madre Margherita Sanson, sarta.
Dopo i primi studi nel vicino centro di Castelfranco Veneto viene accolto nel seminario di Padova. È ordinato sacerdote nel 1858 dal vescovo di Treviso, Giovanni Antonio Farina, oggi santo. Viene dapprima inviato come cappellano nella parrocchia di Tombolo (Pd), successivamente come parroco nella parrocchia di Salzano (Ve). Nel 1875 il vescovo di Treviso, Federico Maria Zinelli, lo nomina cancelliere della Curia Vescovile, direttore del Seminario e canonico della Cattedrale. Da cappellano e da parroco si impegna particolarmente sia in campo liturgico e catechistico sia in ambito caritativo, assistendo anche i malati di colera.
Nel 1884 viene nominato vescovo di Mantova, diocesi allora in una situazione difficile. Nel 1893 viene elevato alla porpora cardinalizia e nominato patriarca di Venezia, dove potrà fare il suo ingresso solo alla fine del 1894 per la mancanza del placet governativo. Sia a Mantova che a Venezia si occupa con sapienza ed entusiasmo a pascere il gregge del Signore.
Alla morte di papa Leone XIII, dopo un conclave drammatico, il 3 agosto 1903 viene elettopapa con il nome di Pio X. Sceglie come motto “Instaurare omnia in Christo” e con la forza e la costanza che gli sono proprie cerca di attuare in tutti i campi questa restaurazione della società cristiana a partire dalla Chiesa. Dà così il via a riforme in ogni ambito della vita ecclesiale: riforma profondamente la Curia Romana e le varie Congregazioni, fa redigere un nuovo Codice di Diritto Canonico, applica le norme per la Comunione frequente e per i bambini, riforma la Liturgia togliendo dal Messale molte cose inutili, sollecita il canto e la musica nelle funzioni sacre, istituisce l’obbligo del catechismo a piccoli e grandi.
Uomo di grande morale, vive in Dio e di Dio, esercita le virtù cristiane fino all’eroismo, con una umiltà diventata la sua seconda natura, una effettiva povertà e un atteggiamento di distacco di fronte a se stesso che non abbandona mai, una fede e una fiducia nella Provvidenza origine di quella serenità interiore che tutti possono ammirare in lui, una carità che desta la meraviglia dei dignitari del Vaticano.
Dopo una breve malattia muore il 20 agosto 1914. La sua causa di canonizzazione si apre nel 1923. Viene proclamato beato da papa Pio XII il 3 giugno 1951 e dichiarato santo dallo stesso papa il 29 maggio 1954. Il suo corpo si venera nella Basilica di San Pietro.
Dopo i primi studi nel vicino centro di Castelfranco Veneto viene accolto nel seminario di Padova. È ordinato sacerdote nel 1858 dal vescovo di Treviso, Giovanni Antonio Farina, oggi santo. Viene dapprima inviato come cappellano nella parrocchia di Tombolo (Pd), successivamente come parroco nella parrocchia di Salzano (Ve). Nel 1875 il vescovo di Treviso, Federico Maria Zinelli, lo nomina cancelliere della Curia Vescovile, direttore del Seminario e canonico della Cattedrale. Da cappellano e da parroco si impegna particolarmente sia in campo liturgico e catechistico sia in ambito caritativo, assistendo anche i malati di colera.
Nel 1884 viene nominato vescovo di Mantova, diocesi allora in una situazione difficile. Nel 1893 viene elevato alla porpora cardinalizia e nominato patriarca di Venezia, dove potrà fare il suo ingresso solo alla fine del 1894 per la mancanza del placet governativo. Sia a Mantova che a Venezia si occupa con sapienza ed entusiasmo a pascere il gregge del Signore.
Alla morte di papa Leone XIII, dopo un conclave drammatico, il 3 agosto 1903 viene elettopapa con il nome di Pio X. Sceglie come motto “Instaurare omnia in Christo” e con la forza e la costanza che gli sono proprie cerca di attuare in tutti i campi questa restaurazione della società cristiana a partire dalla Chiesa. Dà così il via a riforme in ogni ambito della vita ecclesiale: riforma profondamente la Curia Romana e le varie Congregazioni, fa redigere un nuovo Codice di Diritto Canonico, applica le norme per la Comunione frequente e per i bambini, riforma la Liturgia togliendo dal Messale molte cose inutili, sollecita il canto e la musica nelle funzioni sacre, istituisce l’obbligo del catechismo a piccoli e grandi.
Uomo di grande morale, vive in Dio e di Dio, esercita le virtù cristiane fino all’eroismo, con una umiltà diventata la sua seconda natura, una effettiva povertà e un atteggiamento di distacco di fronte a se stesso che non abbandona mai, una fede e una fiducia nella Provvidenza origine di quella serenità interiore che tutti possono ammirare in lui, una carità che desta la meraviglia dei dignitari del Vaticano.
Dopo una breve malattia muore il 20 agosto 1914. La sua causa di canonizzazione si apre nel 1923. Viene proclamato beato da papa Pio XII il 3 giugno 1951 e dichiarato santo dallo stesso papa il 29 maggio 1954. Il suo corpo si venera nella Basilica di San Pietro.