Gesù Lavoratore

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Il saluto di Luca dopo un anno di vita in comune

Articoli - 4 ottobre 2009
Carissimi amici,
è ormai passato un anno da quando don Luca mi ha fatto la proposta di fare un esperienza di vita comunitaria nella parrocchia di Ca’Emiliani.
L’11 ottobre 2008, giorno di ingresso ufficiale di don Luca, ero presente alla messa e alla vostra gioia; l’entusiasmo di venire è stato forte fin da subito, pur accettando un’esperienza completamente nuova non solo per me ma anche per i miei futuri compagni: don Luca e Massimiliano.
Vi ringrazio perché mi avete fatto sentire sempre a mio agio e ben accolto, specialmente nei momenti in cui ci trovavamo assieme per costruire qualcosa per gli altri. Le esperienze fatte sono state le più svariate: ricordo con grande piacere il Grest dell’estate vissuto in patronato, il contatto con alcune realtà familiari nelle case e per ultimo, ma non da meno, gli appuntamenti di preghiera con alcuni di voi che ci facevano e, attraverso il ricordo, ci faranno sempre sentire vicini.
La vita comunitaria non finiva in patronato e in chiesa, la più intensa era quella in canonica. Devo dire che mi sono sentito fin da subito come in famiglia. Come in tutte le migliori famiglie ci sono stati momenti felici e momenti meno felici, ho imparato che l’importante è saper condividere assieme. Per questo ringrazio infinitamente don Luca che molte volte è stato paziente, riconoscendo i miei impegni di studente. Ricordo con affetto anche Massimiliano che pur svolgendo un attività di Servizio Civile è stato un compagno fedele, pronto a condividere.
Ho terminato questo mio anno di esperienza a Gesù Lavoratore con un pellegrinaggio a Roma, che ho cercato di vivere in un clima di riflessione personale, sulle tracce di Giovanni Paolo I, Pastore dell’umanità solo per 33 giorni, ma che i più grandi conoscono anche come Patriarca di Venezia. Sulla sua tomba ho pregato anche per voi affidando la comunità intera.
Per tutto questo il mio saluto intende essere un arrivederci a presto, perché come ho detto spesso ad alcuni mi sento essere anche io un po’ di Ca’ Emiliani.
Vi saluto con affetto.
Luca