Gesù Lavoratore

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Il dono di confermare la fede

13 febbraio 2011
La conclusione dei festeggiamenti per il patrono: la celebrazione delle cresime
Una settimana impegnativa per la vita della comunità quella che abbiamo appena concluso: l'8 febbraio la festa pe ril nostro patrono san Girolamo Emiliani con la bella celebrazione presieduta da mons. Lucio Cilia, rettore del Seminario Patriarcale, con buona partecipazione di molti di voi.
Venerdì, nella giornata della Madonna di Lourdes, la messa del malato con l’Unzione degli Infermi presieduta da mons. Angelo Centenaro che ha visto la preziosa partecipazione dell’UNITALSI Interaziendale e la tenera e fragile presenza di tanti malati.
Oggi sembra quasi che tutto venga portato a compimento attraverso il dono dello Spirito Santo dato ai nostri amici più giovani: è questo un momento di grande importanza anche per noi, perché abbiamo ancora una volta la possibilità di domandarci se e quanto la nostra vita è impregnata dello Spirito del Signore.
Annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista per rimettere in libertà gli oppressi cioè rigenerare questo mondo è il compito che lo Spirito da a Gesù e che Lui, prima della sua Ascensione al Cielo, da ai discepoli “Andate dunque - dice - e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28, 19) e questo vale oggi per noi come allora per loro.
Non è certo compito facile quello che ci viene consegnato, soprattutto in un tempo in cui la fede sembra quasi essere un aspetto del tutto secondario e personale della vita: annunziare, liberare, proclamare sono tre verbi che nulla hanno di intimistico ma che richiamano l’impegno a tutto campo della vita perché rimandano alla giustizia, al vero, allo sforzo per l’unità.
La testimonianza che diamo deve mettere in luce prima di tutto il posto che occupa il Dio di Gesù nella mia vita e questo è il motore che mi fa muovere, vivere, lottare. Questo è il fuoco della Pentecoste che chiede di incendiare con l’Amore di Dio questo mondo che è alla ricerca della felicità, ma forse è troppo distratto dai tanti fuochi di paglia che ti promettono tutto e subito.
La cresima dei nostri amici può divenire il modo per chiederci chi è il centro della nostra vita; come noi sappiamo rendere la nostra testimonianza; per chi noi facciamo tutto quello che facciamo quotidianamente.
L’educare oggi è certamente una delle sfide che ci sono poste davanti: se accettassimo di farlo assieme riusciremmo a dare un po’ di unità alla vita dei più giovani e forse la ritroveremmo anche per noi!
don Luca