Gesù Lavoratore

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III Domenica del Tempo Ordinario

Articoli - 27 gennaio 2019
Un anno di grazia
“Il signor Vianello, un pensionato che viveva solo, si è tolto la vita all’insaputa di tutti”. “Una famiglia del nostro condominio è piombata improvvisamente nell’angoscia, in casa sua è entrata la droga”. “Le statistiche ci informano che sono in aumento i suicidi degli adolescenti”.
Che cosa spinge una persona a un gesto così terribile come togliersi la vita o affondare volontariamente nel mare cupo della droga? Che cosa ha spinto il signor Vianello ad abbandonare tutto per un viaggio senza ritorno? Probabilmente si sarà sentito abbandonato da tutti, un membro inutile in una massa anonima. Per amare la vita e mettervi radici è necessario il calore dell’amicizia, il nutrimento del dialogo. Solitudine, incomprensione, senso d’inutilità sono pesi terribili. Notizie simili ci lasciano sconcertati, specie quando ci rendiamo conto che tutto è successo a due passi da casa nostra, nel segreto di quella che chiamiamo “privacy” e che spesso è solo un alibi per la nostra indifferenza. In fondo al cuore nessuno è contento quando le cose vanno così. Dio non vuole che le cose vadano così. Vuole che tutti siano liberi e gioiosi, colmi di luce e di speranza, anche nelle situazioni difficili. Molte volte hai letto nella Bibbia che Dio ascolta, parla, si adora, perdona, mostra tenerezza. Quando ce lo rappresentiamo – lui che è Mistero – ci serviamo per forza di un linguaggio umano. Così possiamo dire che anche Dio “sogna”. Sogna che diventiamo tutti un cuor solo e un’anima sola, una famiglia unita e felice. Per questo oggi San Paolo, nella seconda lettura, parla della Chiesa come di un “corpo”, cioè qualcosa di unico, di armonioso, un organismo vitale perché ben connesso e ordinato, in cui ogni membro riceve vita da tutti gli altri membri e coopera con loro. Una storia bella, un futuro più vivibile, tanta amicizia: non è forse questo anche il tuo desiderio? Non avere paura di sognare, perché Dio sogna con te!
E siccome Dio non si limita a pensare ma agisce continuamente, fa’ anche tu così: comincia a “far corpo” con chi ti è più vicino, i familiari, i compagni di lavoro, la gente del tuo quartiere. Le esigenze concrete ti suggeriranno come fare: un po’ del tuo tempo, una parola buona, la luce di un sorriso cordiale… Ormai l’hai capito: è anche compito tuo fare di questo 2019 un anno di grazia del Signore.