Chi porta buone notizie?
Articoli - 3 febbraio 2013
La missione della Chiesa: portare a tutti la liberazione
Lasciandomi provocare dai vangeli di queste due domeniche (la precedente e l'attuale) e pensando alla festa oramai imminente del nostro patrono, san Girolamo Emiliani, mi è sorta una domanda quasi spontaneamente: chi, in una situazione storicoculturale come al nostra segnata da notevoli sofferenze in campo sociale, chi può portare oggi buone notizie?Qualcuno potrebbe pensare che è una domanda banale, e forse lo è, ma credo di poterla ritrovare dietro tanti comportamenti e situazioni che giorno dopo giorno incontro, ascolto, tento di comprendere. Siamo segnati da una fatica che rischia di farci sprofondare in un individualismo pericoloso; da un gettar la spugna davanti a fatiche di vario genere - prima fra tutte quella dell'educazione - per cui tutto rischia di essere lo stesso, di valere la stessa cosa; da una passività che ci ha abituato ad un determinato contesto e che non ci aiuta a schierarci dalla porte di chi nono può sopportare tuto ciò che va contro l'uomo e la sua vita.
Credo che la parola giusta, quella della quale dovremmo riappropriarci sia schierare: dobbiamo schierarci in modo netto ,determinato, coerente.
Nella sinagoga di Nazareth Gesù, iniziando il suo ministero, assume una posizione netta davanti ai suoi concittadini, una posizione che spinge tutti a prenderlo e portarlo sopra il monte per gettarlo giù dal monte. Gesù a dato scandalo, perché ha detto la verità e questa verità la dirà ancora e ancora attraverso i suoi gesti e le sue parole.
San Girolamo, non tenendo conto della sua posizione di benestante, si è schierato dalla parte dei più piccoli, dei giovani indifesi e abbandonati. Non ha dato scandalo questo? Credo proprio di si.
Cos'hanno detto di tanto scandaloso e importante Gesù, prima, e poi assieme a tanti, tanti altri anche il nostro patrono? hanno detto che Dio è Padre per tutti, che a questo Padre non interessano tanto i riti sterili ma che a Lui interessa che quello che viene proclamato e celebrato trovi dimora nel nostro cuore, nella nostra vita; interessa che la sua Parola arrivi a mutare il nostro cuore rendendo le nostre vite simili alla vita del Figlio suo Gesù Cristo; interessa che tutti sappiano farso carico gli uni degli altri eliminando dal nostro vocabolario parole come indifferenza, disinteresse, delega; interessa che tutti noi ci riscopriamo corresponsabili della vita, della verità, del bene del nostro territorio; interessa che questa parola, amore, sia qualcosa di molto concreto e che impariamo a capire come amare sia voce del verbo morire; interessa che tutti noi, sul modello di Gesù, impariamo a divenire profeti gioiosi di questa Parola che, per quanto possa essere scomoda, è la sola che può dare senso alle tante situazioni della nostra vita.
Allora oggi chi può portare oggi buone notizie? Noi! Solo noi che di domenica in domenica andiamo alla scuola di Gesù, ascoltando la sua Parola, nutrendoci del suo corpo, formando la Chiesa. Più tutto questo scalfisce la nostra vita, più tutto questo diviene vita, carne nostra più noi impareremo a prendere con serietà la vocazione di profeti. “Beati voi quando vi insulteranno e mentendo diranno ogni sorta di male su di voi per causa mia” non si può tacere la Verità, non si possono fare sconti alla Giustizia, non si può demandare ad altri l'educazione.
Ecco come san Girolamo si è fatto carico di una situazione faticosa che non vedeva soluzione. E noi, ci facciamo carico della situazione del nostro quartiere? Siamo capaci di dire chi vive nell'illegalità, che cosa ci disumanizza, dove si compiono atti non degli di un'umanità che porta impresso il volto di Dio?
Fratelli e sorelle, giovani e adulti tutti siamo coinvolti per ridare un volto ricco di speranza, di interesse, di passione a questa parte di Marghera, non sottraiamoci a questo, ma confidando e investendo molto nella preghiera chiediamo allo Spirito Santo che sia per noi guida, consolazione, sostegno, conforto e che ci metta nel cuore quella sana e santa impazienza perché si compia qui, tra le nostre case, il Regno di Dio.
don Luca