Breve itinerario per prepararci alla visita di papa Francesco a Venezia
Articoli - 7 aprile 2024
Prima tappa: Sulla via di Emmaus
Il ricordo va spontaneo all’ultima visita di un papa a Venezia, quella di Benedetto XVI nel maggio del 2011 e ad alcune parole dell’omelia pronunciata alla messa nel parco di san Giuliano a commento del brano evangelico dei discepoli di Emmaus: “Oggi l’essere di Cristo rischia di svuotarsi della sua verità e dei suoi contenuti più profondi; rischia di ridursi ad un cristianesimo nel quale l’esperienza di fede in Gesù crocifisso e risorto non illumina il cammino dell’esistenza, (...) come per i due di Emmaus, i quali, dopo la crocifissione di Gesù, facevano ritorno a casa immersi nel dubbio, nella tristezza e nella delusione. Tale atteggiamento tende, purtroppo, a diffondersi...”. Una riflessione di Sant’Agostino sullo stesso passo di Luca diceva: “Gesù appare: i discepoli lo vedevano con gli occhi, ma senza riconoscerlo. Il Maestro camminava con loro per via, anzi egli stesso era la via, ma loro non camminavano per quella via. Egli stesso dovette constatare che erano andati fuori della via...Avevano perso la fede e la speranza: pur camminando con uno che viveva, loro erano morti…Con loro camminava la Vita, ma nei loro cuori la vita non si era ancora rinnovata” (Discorso 235).
Il vescovo di Ippona riprende la sua riflessione sul mancato riconoscimento dei due discepoli e con un colpo di genio immagina un confronto con il “buon ladrone”: “Perché perdere la speranza anche se lo avete visto crocifisso? Anche il ladrone che pendeva con lui dalla croce lo vide così, ma, pur essendo partecipe del medesimo supplizio, lo riconobbe e senza esitazioni credette in lui. Voi invece avete dimenticato che egli è l'autore della vita.”
Ecco, allora, la prima tappa in attesa della visita di papa Francesco: recuperare, se ce ne fosse bisogno, la speranza in Dio, che ci ha donato suo Figlio, il quale, come predica con efficacia Agostino, è la meta e la via della nostra vita di fede.